Il sogno di poter guardare avanti alla propria pensione dopo aver versato solamente 20 anni di contributi può sembrare un miraggio in Italia, ma non è infattibile. Tuttavia, è fondamentale avere un piano ben preciso, guidato da normative chiare e politiche pensionistiche attuali. Si tratta di un percorso che necessita di attenzione, conoscenza del sistema pensionistico italiano e, in alcuni casi, di un adeguato supporto professionale.
Comprendere il contesto del sistema pensionistico italiano
Il sistema pensionistico italiano si basa principalmente su tre pilastri: la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata e la pensione di anzianità. La prima è quella più comunemente riconosciuta e si ottiene al raggiungimento dell’età pensionabile che, attualmente, è di 67 anni. La pensione anticipata, invece, può essere richiesta in presenza di un certo numero minimo di contributi versati e un’età inferiore a quella pensionabile. Infine, la pensione di anzianità, anche se ormai quasi scomparsa, prevede la possibilità di andare in pensione prima dell’età pensionabile, ma con un numero di anni di contributi ben superiore a 20.
Come raggiungere la pensione con 20 anni di contributi
Veniamo quindi al nocciolo della questione: è realmente possibile andare in pensione con 20 anni di contributi? La risposta è affermativa, ma con alcune specifiche condizioni. Una strada possibile è quella del cosiddetto “contributo volontario”. Questa opzione si rivela adatta per chi ha già maturato una certa quantità di anni di contributi ma non raggiunge il numero necessario per la pensione anticipata. In questo caso, è possibile “acquistare” gli anni di contributi mancanti pagando l’INPS.
La seconda opzione riguarda le cosiddette “quote 100”, un provvedimento introdotto con la Legge di Bilancio 2019 che consente di accedere alla pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi. In questo caso, quindi, nonostante sia possibile andare in pensione anticipatamente, il numero di anni di contributi necessari è superiore a 20.
Saper districarsi tra le opportunità e le insidie del sistema pensionistico
Entrambe le soluzioni appena esposte presentano vantaggi e svantaggi. Il contributo volontario, ad esempio, pur consentendo di raggiungere prima la pensione, può comportare un esborso economico significativo. Allo stesso tempo, le quote 100, sebbene rappresentino un’opzione interessante, richiedono un considerevole accumulo di contributi, ben al di lá dei 20 anni.
La pensione con 20 anni di contributi, quindi, risulta essere una condizione più teorica che pratica. Tuttavia, tenere d’occhio le proprie impostazioni previdenziali e studiare attentamente le opzioni che il sistema offre può fare la differenza. Un’analisi accurata della propria situazione previdenziale, con l’ausilio di un consulente del lavoro o di un esperto in materia, può aprire scenari inaspettati e finanziariamente vantaggiosi.
In conclusione, andare in pensione con 20 anni di contributi è possibile, ma richiede un’impegnativa pianificazione e una profonda comprensione delle leggi e delle politiche pensionistiche italiane. Ricorda che la pensione non è solo il risultato di un calcolo matematico, ma l’espressione del tuo impegno lavorativo e degli anni di contributi versati. Perciò, studia le tue opzioni, cerca consulenza qualificata e fissa un corso d’azione che ti porterà verso una pensione serena e sicura.